venerdì, novembre 24, 2006

Funzionare o Vivere?

Quando parlo di questo blog, di quello che cerco di fare, con le persone, i risultati sono diversi. Principalmente due.
Qualcuno dice: "Ma come fai a lamentarti, vedi come è gestita bene Cittadella, fanno un sacco di cose..."
Qualcun altro invece: " Eh sì, è vero, Cittadella, fra i comuni dell'alta, è forse quella messa peggio."

Campanilismo? Non direi. Diverse idee politiche = diversi giudizi? Nemmeno.

Il fatto è, credo, che i ragionamenti sono su due piani diversi.
Questa Amministrazione FUNZIONA, non ci sono dubbi.
Cittadella FUNZIONA.
E d'altronde. 15 anni di esperienza al governo cittadino, senza le beghe interne e i legami ai livelli provinciale e regionale che aveva la DC, competenze di base sufficienti e l'evanescenza degli avversari politici hanno fatto sì che i meccanismi si oliassero e le cose andassero sempre liscie, e sempre di più.

Ho ridato un'occhiata all'opuscolo OGGI - DOMANI - IERI distribuito in occasione delle elezioni comunali di 5 anni fa (che grandissimo spreco di denaro e di carta - ma almeno quella, forse, era propaganda liberamente offerta dal 
Gutenberg cittadellese e non pagata coi soldi della cittadinanza, 
come il Bilancio "Sociale") e le cose sono state fatte. Le promesse mantenute.

Cittadella funziona dunque, ma non so se VIVE.
Ieri, le parole. Domani, i progetti. Oggi, i fatti.
"Facts! Stick to facts!", come diceva Thomas Gradgrind, personaggio disckensiano non proprio splendido per profondità.
I fatti. 
Coi fatti si comunica con una certa fetta della popolazione.
Si risponde ai bisogni di una certa fetta della popolazione.
Qualcuno, dall'altra parte, potrebbe dire: "Noi ascoltiamo tutti, poi facciamo quello che possiamo per rispondere ai desideri della gente... Facciamo pure i ricevimenti nelle frazioni".
Complimenti, questo è FARE qualcosa.

Ma ci sono dei bisogni che la gente non è in grado di esprimere, spesso sono i bisogni fondamentali di tutta una comunità, che non toccano MATERIALMENTE da vicino nessuno in particolare, e quindi sono difficili da intercettare ed interpretare, ed è su di essi che il politico intelligente, lungimirante, dovrebbe concentrarsi, puntare.

La risposta a questi bisogni richiede tempi lunghi e, non riguardando nessuno in particolare, generalmente non crea consenso. Anzi, rischia di alienarlo perchè spesso l'interesse di tutti confligge 
apertamente con l'interesse di qualcuno.
Ma un governo ispirato a questo porta una comunità a VIVERE.

Abbiamo bisogno di Amministratori che credano prima di tutto in questo, amministratori in grado di fare una proposta alta e ambiziosa, anche e soprattutto su un piano diverso da quello FATTUALE, al di là dell'edilizia, della viabilità e del portafoglio, insomma.

Sul come debba essere strutturata questa proposta, ho delle idee. Un po' alla volta.

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