mercoledì, marzo 28, 2007

dePRIMARIE

Un mese fa le primarie del centrosinistra per le amministrative del prossimo maggio, a Cittadella.

Scontro fra titani, dal risultato annunciato... Tanto annunciato che io sono andato a non-votare, constatata l'inutilità del mio voto. Queste primarie sono state un INUTILE spreco di tempo e denaro e un FALSO strumento di partecipazione.

Perchè? La questione è questa: serviva l'espressione della preferenza popolare per decidere chi, fra i quattro candidati proposti, avrebbe avuto i numeri per giocarsela col sindaco uscente in un eventuale ballottaggio, chi avrebbe potuto raggiungere il 51%?

No. Solo UNO dei quattro nomi sarebbe stato all'altezza, i partiti lo sapevano benissimo, e ugualmente questa era un'opinione abbastanza diffusa all'interno del centrosinistra, anche fra quelli che hanno supportato altri candidati. E perchè allora l'hanno fatto?

E' qui che viene il bello, o, se preferite, lo schifo.

Mettiamo da parte i candidati che non sono mai stati in corsa, uno perchè ci prova ogni volta senza esserne nemmeno lui convinto, l'altra perchè, se fosse stata eletta e avesse governato con forza e coerenza, sarebbe stata probabilmente privata dell'appoggio degli affetti familiari, che è fondamentale visto lo stress cui sono sottoposti gli amministratori e i politici... E chi vota una persona degna se sa di fare il suo male?

Restano due persone.

Teoricamente. In realtà la cosa era già decisa, perchè i rapporti di forza sul territorio sono tali che, una volta che una certa parte (o una certa persona che la guida) si fosse schierata, le cose sarebbero andate in una certa maniera. Era prevedibile, rappresentando questa parte la maggioranza del centrosinistra... E' stato così.

Tutto questo è legittimo, ovviamente. La cosa triste (eufemismo) è che questa parte, questa persona, ha indicato consapevolmente il cavallo perdente. Che schifo.

Il perchè è il solito, immagino. Un ragionamento tutto politico: meglio perdere e mantenere il controllo del territorio, magari accordandosi col vincitore, che far vincere la tua coalizione con qualcuno che magari poi ti scavalca perchè non dipende politicamente e/o personalmente da te.

Questa la realtà. Altre le giustificazioni vendute ai più: "Meglio un candidato conosciuto nel territorio e conoscitore dei meccanismi del territorio, attivo socialmente, che non spaventi ma possa raccogliere attorno a sè una "forte squadra" eterogenea, un candidato di sesso maschile, poi, ovviamente. Sicuramente "l'alternativa" è culturalmente più preparata, ha idee più innovative... Ma chi è? Nessuno la conosce, nessuno la voterà. Con una così non si vince".

C'è qualcosa di vero (tipo che bisognava farsi conoscere meglio), ma il ragionamento nel complesso è stupido, basso e quindi perdente.

Per scalzare un governo cittadino come il nostro, che gode di un fortissimo consenso, ci vuole un salto di qualità. Magari non è sufficiente, ma è necessario. Con un candidato "alla pari" non si vince. Dal punto di vista del cittadino: perchè cambiare, se non si vede la possibilità di un cambiamento migliorativo radicale? Meglio dare continuità!

E poi c'è la questione dell'appartenenza politica dei candidati, non intesa restrittivamente come l'essere iscritto ad un partito ma come riconducibilità a determinati esponenti e o famiglie politiche. Questa appartenenza, ovviamente, influisce negativamente sulla possibilità di conquistare il voto di chi si riconosce in altri schieramenti. In altre parole, prendi i tuoi voti sicuri e basta. Al primo turno quelli, al secondo turno quelli, ci fosse un terzo turno sempre quelli prenderesti.

Adesso poi per "arrotondare" c'è la moda di farsi appoggiare da cinquanta liste, quella di donne per prendere i voti delle donne, quella degli amici per prendere i voti degli amici degli amici, votassero i cani ci sarebbero anche liste di cani. Mezzucci. Non vince chi fa più liste.

Il dato interessante delle primarie, che tutti hanno tenuto pubblicamente nascosto salvo manifestare un'aperta soddisfazione per l'ampia - INUTILE - partecipazione è che un candidato donna, sconosciuta ai più, compreso me, fino a prima della sua candidatura, ha ottenuto con la sola forza delle sue idee e proposte e con un solo mese di campagna elettorale per diffonderle, quasi la metà dei voti di chi invece aveva "l'investitura ufficiale" e un folto gruppo di sostenitori e di voti sicuri ancora prima di aprire bocca.

Visti i rapporti di forza preesistenti, davanti ai 241 voti della Mabilia i 557 di Rebellato impallidiscono, in buona sostanza.
Le primarie sono servite insomma a dare conferma ai partiti cittadellesi e alle persone che li guidano quello che già sapevano: avete puntato sul cavallo perdente. Bel risultato.

Chissà cosa sarebbe potuto accadere se si fosse partiti un po' prima. Chissà cosa sarebbe potuto accadere se si avesse creduto di poter vincere. Chissà cosa sarebbe potuto accadere se si avesse avuto il coraggio di osare, anzichè, italianamente, pararsi il c...

Auguro ogni fortuna al centrosinistra cittadellese... Soprattutto gli auguro di diventare maggiorenne, salutare il papà e cominciare a vivere la sua vita e cercare la sua realizzazione.