mercoledì, novembre 29, 2006

Un Blog per comune!

Perchè no? L'idea me l'ha proposta l'amico Luca, che poi ha anche aperto il blog per il suo comune, ILoveSanGiorgioInBosco

E non sarebbe bello se i più giovani - ancora (per poco?) i principali utilizzatori di Internet e principali conoscitori degli strumenti che Internet mette a disposizione - si ritagliassero un ruolo nella politica del luogo in cui vivono proprio grazie a un Blog, luogo di informazione e discussione? 

Pensateci!

Vi chiediamo solo di:

- chiamare il blog "ILove+nomecomune";

- utilizzare il template "Minima" di Blogger;

- mantenere lo spirito NON PARTITICO dei blog;

- informarci della nascita del vostro blog;

Buon lavoro...

venerdì, novembre 24, 2006

Funzionare o Vivere?

Quando parlo di questo blog, di quello che cerco di fare, con le persone, i risultati sono diversi. Principalmente due.
Qualcuno dice: "Ma come fai a lamentarti, vedi come è gestita bene Cittadella, fanno un sacco di cose..."
Qualcun altro invece: " Eh sì, è vero, Cittadella, fra i comuni dell'alta, è forse quella messa peggio."

Campanilismo? Non direi. Diverse idee politiche = diversi giudizi? Nemmeno.

Il fatto è, credo, che i ragionamenti sono su due piani diversi.
Questa Amministrazione FUNZIONA, non ci sono dubbi.
Cittadella FUNZIONA.
E d'altronde. 15 anni di esperienza al governo cittadino, senza le beghe interne e i legami ai livelli provinciale e regionale che aveva la DC, competenze di base sufficienti e l'evanescenza degli avversari politici hanno fatto sì che i meccanismi si oliassero e le cose andassero sempre liscie, e sempre di più.

Ho ridato un'occhiata all'opuscolo OGGI - DOMANI - IERI distribuito in occasione delle elezioni comunali di 5 anni fa (che grandissimo spreco di denaro e di carta - ma almeno quella, forse, era propaganda liberamente offerta dal 
Gutenberg cittadellese e non pagata coi soldi della cittadinanza, 
come il Bilancio "Sociale") e le cose sono state fatte. Le promesse mantenute.

Cittadella funziona dunque, ma non so se VIVE.
Ieri, le parole. Domani, i progetti. Oggi, i fatti.
"Facts! Stick to facts!", come diceva Thomas Gradgrind, personaggio disckensiano non proprio splendido per profondità.
I fatti. 
Coi fatti si comunica con una certa fetta della popolazione.
Si risponde ai bisogni di una certa fetta della popolazione.
Qualcuno, dall'altra parte, potrebbe dire: "Noi ascoltiamo tutti, poi facciamo quello che possiamo per rispondere ai desideri della gente... Facciamo pure i ricevimenti nelle frazioni".
Complimenti, questo è FARE qualcosa.

Ma ci sono dei bisogni che la gente non è in grado di esprimere, spesso sono i bisogni fondamentali di tutta una comunità, che non toccano MATERIALMENTE da vicino nessuno in particolare, e quindi sono difficili da intercettare ed interpretare, ed è su di essi che il politico intelligente, lungimirante, dovrebbe concentrarsi, puntare.

La risposta a questi bisogni richiede tempi lunghi e, non riguardando nessuno in particolare, generalmente non crea consenso. Anzi, rischia di alienarlo perchè spesso l'interesse di tutti confligge 
apertamente con l'interesse di qualcuno.
Ma un governo ispirato a questo porta una comunità a VIVERE.

Abbiamo bisogno di Amministratori che credano prima di tutto in questo, amministratori in grado di fare una proposta alta e ambiziosa, anche e soprattutto su un piano diverso da quello FATTUALE, al di là dell'edilizia, della viabilità e del portafoglio, insomma.

Sul come debba essere strutturata questa proposta, ho delle idee. Un po' alla volta.

domenica, novembre 19, 2006

Chiunque può contribuire!

Non l'ho scritto perchè pensavo fosse logico, ma qualcuno me lo ha fatto notare...

CHIUNQUE può contribuire a questo blog, non solo coi commenti veri e propri ma anche con dei post suoi.

Se avete delle proposte mandatemele, saranno pubblicate. 
L'importante è sempre CITTADELLA!

martedì, novembre 07, 2006

Seconda bomba - FUORI LE PROVINCE!

Forse dico un'ovvietà (la proposta è arrivata anche da Di Pietro, quindi probabailmente è proprio così) ma... A chi servono le province?

Le mie scarse e impolverate nozioni di diritto amministrativo mi inquadrano le province come un ente intermedio, istituito nel dopoguerra per evitare l'occupazione dei posti di potere avvenuta durante il fascismo col sistema dei prefetti e dei podestà di nomina statale.

MA OGGI, A COSA SERVONO? 

Ma soprattutto (qualcosa faranno, pure) restituitscono ai cittadini, in benefici, l'equivalente di quello che COSTANO alla comunità?

Io credo di no. Le Regioni e i Comuni, funzionino o no, rappresentano effettivamente due livelli di Amministrazione importante: uno (dovrebbe essere) vicino al massimo al cittadino, in grado di ascoltarne la voce e di provvedere in tempi brevi alle reali necessità; l'altro, con funzione di coordinamento e programmazione delle attività e dei servizi in un territorio più ampio.

Le province sono troppo "lontane" per svolgere le prima funzione e suddivise in modo troppo arbitrario per fare la seconda.

Faccio un esempio. I Comuni attraversati dalla Statale 47 appartengono a varie province ma condividono una serie di problematiche. In questo caso una commissione intercomunale (come già esistono) può far molto meglio di una provincia. 

Ci sono più problematiche in comune tra Campo San Martino e Rosà che tra San Martino di Lupari e Codevigo. O no?

The King is dead (Il Re è morto)

La settimana scorsa ho fatto due passi in centro a Cittadella in cerca di relax domenicale. Lo faccio spesso, perchè il centro mi piace e credo che viverlo a piedi sia il massimo.

Passando di fronte all'edificio che (ormai) un tempo ospitava le scuole elementari capoluogo non ho potuto (proprio non ho potuto) fare a meno di notare la GIGANTESCA lapide marmorea affissa a lato della porta, che recita "Comune di CIttadella - PALAZZO ANDREA MANTEGNA".

Incredulo, ho subito alzato lo sguardo al cielo, come credo abbiano fatto molti cittadellesi in questa situazione... non per invocare l'aiuto divino, ma per vedere se nel fregio ic'era ancora la vecchia dedica... E c'è ancora!

"A VITTORIO EMANUELE II - UNIFICATORE D'ITALIA". 

Ammetto, ci sono rimasto molto male. Mi sono chiesto, come sempre faccio, perchè. Ok, è l'anno delle celebrazioni per l'anniversario della nascita del Mantegna. Ok, la scuola media (secondaria di primo grado, pardon) che portava il nome del pittore è stata fusa con la Pierobon e ha perso la titolarità. 

Ma no. La ragione, come spesso accade in questo Comune, è ideologica.

Vittorio Emanuele II ha unificato l'Italia. Maledetto lui, commenta la nostra Amministrazione. Ecco la vera motivazione. A morte l'Italia, viva il Veneto. Leghismo. 

Triste leghismo che, per un'operazione culturale (se così si può definire questa porcata), ti fa spendere quanto (1000 euro? di più? non ho idea) per lavorazione e posa di un'insegna esteticamente discutibile ma soprattutto INUTILE. Bastava una di quelle bellissime lastrine in plexiglass, trasparenti che si usano nei restauri: 25x15 cm, con su serigrafato "Comune di Cittadella - Palazzo Vittorio emanuele II". Spesa 100 euro, se ci si arriva. L'insegna c'era già, grande, visibile, eloquente. Nel fregio. 

Degno finale per una splendida operazione di alienazione del patrimonio pubblico. Delle quale, peraltro, non c'è traccia nel Bilancio Sociale recentemente presentato dall'Amministrazione alla cittadinanza. Sul Bilancio Sociale e sul tema della comunicazione istituzionale, prossimanente un post.